Una ricerca del Politecnico di Milano svela una verità forse sorprendente. L’intelligenza artificiale crea posti di lavoro, non li distrugge.
I risultati sull’analisi dell’impatto dell’AI nella logistica e-commerce italiana sembrano pertanto sfatare i miti comuni sull’automazione. L’80% delle aziende ha infatti riassegnato i dipendenti a ruoli migliori e l’85% ha migliorato efficienza e soddisfazione clienti.
Non è un caso che Amazon abbia attivamente e direttamente collaborato alla ricerca, da cui emergono alcuni numeri di particolare interesse di trasformazione positiva:
- l’80% delle aziende ha riassegnato i dipendenti a ruoli ad alto valore
- nell’85% dei casi c’è stato un miglioramento dell’efficienza e della soddisfazione clienti
- il 40% del personale ha potuto sviluppare competenze digitali avanzate
- nei centri Amazon sono state create decine di nuove tipologie di lavoro (da picker/packer)
- Amazon ha formato 20.000 dipendenti alle nuove tecnologie nel corso del 2024.
L’investimento tecnologico di Amazon nell’AI e i benefici
A conferma della sua forte vocazione all’innovazione, Amazon ha investito negli ultimi tempi nell’adozione di una serie di tecnologie che hanno determinato vantaggi tangibili per la propria forza lavoro.
Il vagoncino ribaltabile agevola lo scarico automatico dei pacchi riducendo lo sforzo fisico. Lo scanner a sei lati garantisce un’acquisizione puntuale dei dati automatica, eliminando la scansione manuale. Il sistema ZancaSort opta per un trasporto pacchi automatico, mentre il VASS ha adottato uno smistamento assistito di alta accuratezza.
Ma con quali riflessi Amazon continua a investire centinaia di milioni di euro ogni anno nella tecnologia?
I benefici ambientali
Prima di tutto, ci si può riferire alla riduzione degli sprechi. L’impatto ambientale dell’AI logistica è infatti significativo, con il 50% delle aziende che ha ridotto i rifiuti della metà. Il 70% ha inoltre ridotto le spedizioni di “emergenza”, con la previsione più accurata che ha prevenuto le urgenze, tagliando viaggi a vuoto e carburante sprecato.
Si noti altresì i passi avanti in termini di ottimizzazione degli spazi e dei trasporti. Il 40% delle aziende ha infatti recuperato il 20% degli spazi magazzino. Nei casi avanzati si dimezza la superficie richiesta, pur mantenendo gli stessi livelli di servizio.
L’efficienza dei trasporti migliora drasticamente. La metà delle aziende ottiene tassi di carico 85-95%. Il numero totale di spedizioni si riduce del 30%.

I benefici sul lavoro
Amazon sta passando da ruoli tendenzialmente semplici a 60 tipologie diverse. I tecnici specializzati sostituiscono i picker tradizionali, mentre gli analisti di dati diventano figure centrali.
Intanto, il programma Career Choice sta finanziando corsi riconosciuti, invitando i dipendenti a partecipare: il 30% dei partecipanti europei ha scelto corsi tecnologici, con la tecnologia che è dunque il percorso più popolare tra i dipendenti.
Sempre in questo ambito, Amazon ha creato il Last Mile Innovation Center in Germania. È l’unica struttura di test al mondo per tecnologie di consegna ed è qui che con ogni probabilità nasceranno le soluzioni del prossimo decennio. La prima stazione completamente automatizzata aprirà nel 2026.
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I benefici sulla Supply Chain
Non mancano nemmeno i benefici evidenti sulla Supply Chain: il 95% delle aziende segnala migliore visibilità della supply chain, con l‘integrazione lungo tutta la catena che diventa un gold standard per eliminare colli di bottiglia tradizionali. Il 70% registra maggiore collaborazione interna tra reparti.
Ancora, l’85% delle aziende afferma di aver migliorato l’esperienza cliente finale. Il 60% aumenta la disponibilità prodotti mentre la percentuale di articoli pronti per spedizione punta a crescere. Il 40% amplia l’offerta grazie all’efficienza spaziale: più prodotti negli stessi magazzini significa scelta maggiore per clienti.
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