Nintendo ha ritirato i suoi prodotti dal sito statunitense di Amazon. Il motivo è da ricercarsi in un disaccordo sulle vendite non autorizzate, che ha determinato come conseguenza la perdita da parte di Amazon del recente debutto commerciale di Switch 2.
Perché Nintendo non vende più su Amazon
Secondo Bloomberg la società giapponese ha smesso di vendere su Amazon dopo aver notato che i venditori di terze parti offrivano giochi in vendita negli Stati Uniti a prezzi inferiori alle tariffe pubblicizzate dalla stessa Nintendo.
Il meccanismo non era certo ignoto. Alcuni seller acquistavano prodotti Nintendo all’ingrosso dai mercati del sud-est asiatico. Quindi, li importavano negli Stati Uniti, dove poi venivano venduti nel locale marketplace.
E così, i prodotti di Nintendo hanno iniziato a scomparire dal sito statunitense di Amazon. Una decisione che è iniziata lo scorso anno e che sembra essere proseguita di buona lena nel 2025. In precedenza le inserzioni erano apparse come Venduto da Amazon, cosa che in genere denota la presenza di merce che il rivenditore online acquista direttamente dai marchi. Alcuni prodotti di Nintendo sono rimasti effettivamente sul sito. Tuttavia, sono oggi venduti da seller indipendenti che vendono i loro prodotti.
Dal canto suo, Amazon ha cercato di rasserenare Nintendo offrendo di applicare etichette ai prodotti che ne garantiscono l’autenticità. Una tecnica che la società usa per garantire che i prodotti degli acquirenti non siano contraffatti e per tracciare meglio la merce. Per Nintendo, però, questa offerta non era sufficiente. E, come ulteriore mossa, la compagnia giapponese ha scelto di ritirare i suoi prodotti da Amazon negli Stati Uniti.
Le posizioni ufficiali di Amazon e Nintendo
Fin qui, almeno, ciò che gli analisti hanno potuto vedere tramite la consultazione delle inserzioni di Amazon negli USA. Occorre però precisare che la posizione ufficiale di Nintendo sembra essere diversa. La compagnia giapponese, tramite un portavoce, ha infatti reso noto che non divulga i dettagli delle trattative o dei contratti con i rivenditori. Una presa di posizione a cui è seguito il rifiuto di approfondire ulteriormente quanto accaduto.
Dal canto suo, un portavoce di Amazon è sembrato supportare l’inesattezza di quanto affermato da Bloomberg. La compagnia ha infatti condiviso che i rapporti con Nintendo non si sono evoluti come riportato dal media. Tuttavia, Amazon non ha voluto specifiche quali siano le caratteristiche di tali rapporti. Ha invece ritenuto più opportuno citare che “Amazon è lieta di offrire i prodotti Nintendo direttamente ai suoi clienti come parte del proprio impegno a fornire un’esperienza di acquisto eccezionale con la più ampia selezione possibile”.
Al di là delle dichiarazioni di facciata, quel che emerge è che Nintendo ha venduto la Switch 2 tramite molti retailer concorrenti, come
- Walmart
- Target Corp
- Best Buy
- Gamestop.
E che, dal canto suo, Amazon lo ha fatto solo sui mercati extra USA come Canada, Giappone e Regno Unito. Chiarito ciò, Nintendo non è l’unico brand a scontrarsi con Amazon per il modo in cui i venditori terzi si comportano sul marketplace dell’azienda. Da tempo, infatti, i grandi marchi sostengono che Amazon deve fare di più per
- controllare i seller indipendenti
- ridurre le contraffazioni
- scongiurare il rischio di concorrenza sleale all’interno della piattaforma.
>>> Puoi anche leggere la nostra Guida pratica al registro corrispettivi su Amazon. <<<
Gli altri esempi
Alla luce di ciò, non stupisce che molti grandi brand abbiano ritenuto di ritirare i loro prodotti dal sito. La tesi? Sempre la stessa. E cioè, si sostiene che Amazon non dia sufficiente controllo su come i prodotti siano venduti nel marketplace. Amazon ha volta per volta cercato di tutelare le posizioni contro i venditori di maggiore profilo. E, nel farlo, ha anche intentato cause contro i presunti contraffatori. Tuttavia, non sempre è riuscita a preservare le relazioni con i big del settore.
Un esempio è quanto accaduto con Apple. Nel 2018 le due società hanno stretto un accordo che ha consentito ad Amazon di vendere gli ultimi iPhone e altri prodotti dell’azienda di Cupertino. Successivamente, però, Amazon ha vietato ai seller terzi non autorizzati di vendere prodotti ricondizionati Apple. Un’altra società che aveva interrotto gli accordi con Amazon, Nike, ha recentemente fatto sapere che avrebbe ripreso a vendere prodotti mediante il marketplace.
Probabilmente, qualcosa di simile potrebbe accadere anche con Nintendo. La quale, peraltro, sembra aver ristabilito un rapporto con Amazon, con i preordini del prossimo Donkey Kong Bonanza che appaiono sul sito come venduti dalla società statunitense.
>>> Leggi anche il nostro articolo Poli produttivi europei: quali sono i migliori per il tuo approvvigionamento? <<<
Grandi brand: pro e contro di non essere presenti su Amazon
La recente decisione di Nintendo di ritirarsi dal marketplace statunitense di Amazon offre uno spunto interessante per analizzare i pro e i contro che i grandi brand devono considerare quando decidono di non essere presenti sulla piattaforma di e-commerce più grande al mondo.
Il caso Nintendo evidenzia chiaramente uno dei principali vantaggi dell’assenza da Amazon: il controllo totale sulla distribuzione e sui prezzi. Quando un brand sceglie di vendere esclusivamente attraverso canali diretti o retailer selezionati, mantiene un controllo rigoroso sul posizionamento dei propri prodotti e sulle politiche di prezzo. Nintendo, infatti, si è trovata a dover fronteggiare venditori che offrivano i giochi a prezzi inferiori rispetto agli ufficiali, importandoli dai mercati del sud-est asiatico. Una situazione che non solo minava la strategia di pricing, ma rischiava di danneggiare la percezione del valore del brand.
Un altro vantaggio significativo riguarda la protezione dell’immagine del marchio. Quando un brand non è presente su Amazon, evita i rischi legati alla contraffazione e alla vendita non autorizzata che spesso caratterizzano i marketplace aperti. La qualità dell’esperienza d’acquisto rimane sotto il controllo diretto del brand. Come tale, il marchio può garantire standard elevati nel servizio clienti e nella presentazione dei prodotti. Nintendo, ad esempio, può ora assicurare che i suoi prodotti vengano presentati e venduti secondo i suoi standard qualitativi attraverso retailer fidati come i già citati Walmart, Target e Best Buy.
>>> Leggi anche la nostra guida Gestione inventario Amazon: guida all’ottimizzazione del magazzino <<<
Gli svantaggi di non essere presenti su Amazon
Tuttavia, l’assenza da Amazon comporta anche degli svantaggi considerevoli. Il primo e più evidente è la perdita di una fetta enorme di mercato. Amazon rappresenta una quota significativa delle vendite online globali. Rinunciare a questa presenza significa potenzialmente perdere milioni di clienti che preferiscono fare acquisti esclusivamente sulla piattaforma. Questo è particolarmente rilevante per i consumatori abituali di Amazon, che spesso scelgono prodotti basandosi sulla comodità e sulla velocità di consegna garantita dal servizio Prime.
La riduzione della visibilità rappresenta un altro svantaggio critico. Amazon non è solo un marketplace, ma anche un potente motore di ricerca per prodotti. Molti consumatori iniziano la loro ricerca di prodotti direttamente su Amazon. E l’assenza dalla piattaforma può tradursi in una minore scopribilità del brand. Una regola che vale specialmente per i prodotti di nicchia o per raggiungere nuovi segmenti di clientela.
Dal punto di vista strategico, l’assenza da Amazon può anche comportare una perdita di dati preziosi sui comportamenti d’acquisto dei consumatori. La piattaforma offre insights dettagliati sulle preferenze degli acquirenti. E, ovviamente, le informazioni possono essere cruciali per lo sviluppo di strategie di marketing e di prodotto.
Il caso Nintendo dimostra però che esistono alternative valide. L’azienda ha dimostrato che è possibile mantenere un business florido concentrandosi su canali di distribuzione selezionati e mantenendo un controllo rigoroso sulla propria presenza nel mercato. La strategia sembra funzionare, considerando che Nintendo ha comunque lanciato con successo la Switch 2 attraverso altri retailer.
La decisione di essere presenti o meno su Amazon dipende quindi dagli obiettivi specifici di ogni brand. Per alcune aziende, il controllo totale sulla distribuzione e la protezione dell’immagine del marchio possono valere più della portata globale offerta da Amazon. Per altre, rinunciare a una presenza sulla piattaforma potrebbe significare perdere una porzione troppo grande del mercato potenziale.
Prova il Tool Profitto Gratis
Prendi il pieno controllo del tuo Business su Amazon. Vedrai con chiarezza profitti reali, margini, ROI, ordini, costi ed avrai un bilancio per ogni marketplace Europeo. Se non conosci ancora il Tool Profitto di ZonWizard scopri come può aiutarti a gestire e far crescere il tuo business.