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Amazon estende il periodo dei resi natalizi: opportunità e strategie per i venditori

La stagione delle festività è di norma il momento più redditizio dell’anno per chi vende su Amazon, ma porta con sé anche qualche impegno maggiore legato alla gestione dei resi.

Ebbene, quest’anno Amazon ha confermato l’estensione della finestra per i resi natalizi. Si tratta di una politica ormai consolidata che mira a stimolare gli acquisti anticipati e a offrire maggiore flessibilità ai consumatori.

In dettaglio, per gli acquisti effettuati tra il primo novembre e il 31 dicembre 2025, la maggior parte dei prodotti potrà essere restituita fino al 31 gennaio 2026, con una sola eccezione degna di nota riguardante i prodotti a marchio Apple, che dovranno essere restituiti entro il 15 gennaio 2026.

Ribadiamo che l’estensione temporale non è una novità assoluta nel panorama Amazon. Piuttosto, è un elemento strutturale della strategia commerciale del quarto trimestre che ogni venditore deve imparare a gestire con competenza.

La finestra estesa dei resi si applica inoltre trasversalmente a tutte le modalità di vendita sulla piattaforma. Include pertanto sia i prodotti venduti direttamente da Amazon che quelli gestiti tramite Logistica di Amazon, e ancora gli ordini evasi direttamente dai venditori, indipendentemente dal modello di fulfillment scelto dal venditore.

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Perché è stata prevista anche quest’anno l’estensione dei resi

Come noto, Amazon ha costruito il proprio impero commerciale sulla fiducia dei consumatori e sulla riduzione di ogni possibile frizione nel processo d’acquisto.

L’estensione della finestra dei resi natalizi è dunque perfettamente integrata in questo approccio, eliminando quello che è uno degli ultimi ostacoli psicologici che potrebbero frenare gli acquisti anticipati durante la stagione festiva.

Di fatto, sapere di avere oltre due mesi per valutare un acquisto e decidere se tenerlo elimina l’ansia di comprare troppo presto e poi pentirsi. Un fattore che è ancora più prioritario quando si tratta di regali il cui gradimento è per definizione incerto.

Dal punto di vista di Amazon, la nuova regole genera un circolo virtuoso. Consumatori più sicuri acquistano prima e in maggiori quantità. Per i seller, c’è una migliore distribuzione dei carichi logistici, evitando il collasso delle ultime settimane prima di Natale.

Non solo. Per i venditori significa anche avere una stagione di vendite potenzialmente più lunga e meno compressa. E c’è pertanto la possibilità di capitalizzare sugli acquisti anticipati di novembre senza sacrificare le vendite dell’ultimo minuto di dicembre.

La standardizzazione della data di inizio al primo novembre, introdotta dal 2023, ha anche il merito di separare nettamente gli eventi di ottobre come il Prime Big Deal Days dalla finestra natalizia vera e propria, evitando sovrapposizioni confusionarie.

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A chi si applica la nuova politica dell’estensione dei resi

La politica dei resi estesi mantiene inalterati i criteri di eleggibilità che regolano normalmente i resi su Amazon. Significa cioè che le categorie di prodotto, le condizioni per accettare un reso e gli standard di imballaggio continuano a seguire le linee guida standard della piattaforma.

I consumatori possono dunque verificare le specificità categoria per categoria attraverso la pagina ufficiale dei resi. I venditori devono invece continuare ad attenersi alle regole esistenti riguardo

  • alle condizioni del prodotto
  • all’imballaggio originale
  • alle eventuali spese di restocking dove applicabili.

La continuità normativa è una buona notizia per i venditori, che non devono implementare procedure speciali per il periodo natalizio, ma possono affidarsi ai processi già rodati durante il resto dell’anno.

Tuttavia, l’allungamento temporale della finestra richiede pur sempre un adattamento strategico. Non si tratta di una novità rispetto agli scorsi anni, ma è comunque importante adottare flessibilità nella pianificazione finanziaria e nella gestione dell’inventario.

Sapere che i resi di dicembre potrebbero materializzarsi solo a fine gennaio cambia infatti le proiezioni di cassa. Richiede, insomma, una maggiore prudenza nelle valutazioni di performance del quarto trimestre.

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La novità sui collezionabili e sulla protezione delle nicchie

Non tutto è però identico rispetto allo scorso anno. Una delle modifiche più interessanti introdotte quest’anno riguarda infatti il mercato dei collezionabili, un segmento che ha visto una crescita esplosiva negli ultimi anni.

A partire dal primo ottobre 2025, determinati articoli da collezione gestiti tramite Logistica di Amazon sono stati classificati come vendite definitive non rimborsabili. Si configura così un impatto su una categoria in crescita che, ad esempio, include le carte collezionabili e le figure Funko Pop, due segmenti molto dinamici.

La decisione di rendere questi prodotti non restituibili nasce dall’esigenza di ridurre le dispute legate alle condizioni degli articoli e i rischi connessi alla manipolazione di oggetti il cui valore è strettamente legato allo stato di conservazione.

Nel mercato delle carte collezionabili, infatti, anche minimi difetti possono significare differenze di valore sostanziali. La possibilità di resi aperti creava situazioni complesse in cui era difficile stabilire se un danno fosse preesistente o causato dal primo acquirente.

amazon resi

Cosa accade a livello globale

Si consideri che l’estensione dei resi natalizi ha un’ampia portata territoriale. Oltre agli USA e all’Europa, anche il Giappone ha già confermato l’adozione della stessa finestra estesa. Gli articoli spediti tramite Amazon.co.jp o da venditori terzi tra il primo novembre e il 31 dicembre 2025 potranno essere restituiti fino al 31 gennaio 2026.

Per i seller internazionali che vendono su mercati diversi, è un buon vantaggio operativo significativo. Le procedure, i sistemi di tracking e le previsioni finanziarie possono essere allineate attraverso i vari marketplace. Si riduce così la complessità amministrativa e si permettono economie di scala nella gestione dei resi.

Naturalmente, rimangono enormi differenze specifiche legate alle normative locali sui diritti dei consumatori. Tuttavia, la struttura di base della politica natalizia Amazon rimane coerente a livello globale.

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Quali sono le conseguenze finanziarie per la gestione del rischio resi

A margine di ciò, appare chiaro come l’aspetto più delicato dell’estensione dei resi per molti venditori sia l’impatto finanziario. Soprattutto, peraltro, nella transizione tra dicembre e gennaio. Anche se dicembre si chiude con vendite robuste che gonfiano i ricavi del quarto trimestre, gennaio può trasformarsi in un mese di restituzione di parte di quei profitti, quando i consumatori decidono di restituire prodotti non graditi o non necessari.

Un’evoluzione non sorprendente, ma che richiede una pianificazione finanziaria accorta. Bisogna infatti tenere conto del tasso di restituzione previsto nel calcolo della redditività effettiva del periodo natalizio.

I venditori più esperti integrano nelle loro proiezioni di profitti e perdite un tasso di giveback per gennaio. Ovvero, calcolano in anticipo una percentuale stimata delle vendite natalizie che ritornerà sotto forma di resi.

Il tasso varia significativamente per categoria di prodotto. Gli articoli di abbigliamento tendono ad avere tassi di reso più elevati rispetto all’elettronica o ai prodotti per la casa. Per alcuni settori come i consumabili, si registrano resi minimi.

Analizzare i dati storici dei propri resi natalizi permette dunque di costruire modelli predittivi più accurati. E, ulteriormente, di accantonare le risorse finanziarie necessarie per assorbire l’impatto di gennaio senza mettere a rischio la liquidità aziendale.

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Come minimizzare i resi

Come noto, prevenire è sempre meglio che curare, e questo principio vale anche per i resi su Amazon. Rafforzare il controllo qualità e l’accuratezza dell’imballaggio è la prima linea di difesa contro i resi dovuti a difetti o danni durante il trasporto. Ogni prodotto che arriva al cliente in condizioni non perfette aumenta infatti la probabilità di reso. E, durante il periodo natalizio, il rischio si amplifica perché spesso si tratta di regali dove le aspettative sono particolarmente elevate.

Altrettanto fondamentale è l’ottimizzazione delle schede prodotto con informazioni dettagliate, precise e complete. Una parte significativa dei resi deriva infatti da aspettative disattese. Magari, perché il prodotto ricevuto non corrisponde all’idea che il cliente si era fatto leggendo la descrizione o guardando le immagini. Specificare con precisione dimensioni, materiali, compatibilità e caratteristiche tecniche riduce drasticamente i resi dovuti a incomprensioni. Meglio inoltre investire fotografie professionali che mostrino il prodotto da angolazioni multiple e in contesto d’uso reale, per aiutare aiuta i clienti a formarsi aspettative realistiche, riducendo la probabilità di delusione al momento della consegna.

Analizzare i dati per lavorare sul miglioramento continuo

In questo senso, non possiamo che ricordare che Amazon dà una mano ai seller fornendo ai venditori dati dettagliati sui motivi dei resi. È una miniera d’oro informativa che troppo spesso viene sottoutilizzata.

Monitorare le ragioni indicate dai clienti quando restituiscono prodotti FBA permette invece di identificare problemi ricorrenti da risolvere. Una percentuale significativa di resi indica la presenza di un prodotto diverso dalla descrizione? Evidentemente la scheda prodotto necessita di revisione. I resi citano problemi di qualità o difetti? Potrebbe essere necessario un dialogo con il fornitore o un cambio di partner produttivo.

L’analisi, importante tutto l’anno, è ancora più preziosa nel periodo immediatamente successivo alle festività. È qui, infatti, che il volume di resi permette di raccogliere dati statisticamente significativi in poco tempo.

Gli schemi che emergono dai resi di gennaio possono infatti orientare le decisioni strategiche per tutto l’anno successivo. Si possono così utilizzare queste informazioni per impattare su

  • ottimizzazione delle schede prodotto
  • selezione dei fornitori
  • scelte di espansione del catalogo
  • e tanto altro.

I venditori che trattano i dati sui resi come un feedback prezioso piuttosto che come una semplice metrica negativa acquisiscono un vantaggio competitivo sostanziale nel lungo periodo.

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La gestione dell’inventario dei resi

Aggiungiamo ora un altro tassello in questo senso. La gestione della logistica inversa durante e dopo il periodo natalizio richiede pianificazione e risorse dedicate. Per chi utilizza la Logistica di Amazon, per fortuna parte di questa complessità viene assorbita dal sistema FBA. Rimangono pur sempre alcune decisioni strategiche da prendere riguardo al destino della merce restituita. Prodotti in condizioni perfette possono infatti essere rimessi in vendita. Quelli danneggiati o aperti richiedono però valutazioni caso per caso sulla convenienza del ricondizionamento rispetto allo smaltimento.

Chi opera in modalità FBM deve invece gestire internamente l’intera catena della logistica inversa. Si deve pertanto occupare sia dell’autorizzazione del reso che della ricezione della merce o della sua ispezione. Per il seller, sono dunque richieste maggiori capacità logistiche e personale formato. E lo sono specialmente considerando che i resi tendono a concentrarsi in specifiche finestre temporali piuttosto che distribuirsi uniformemente.

Coordinare soluzioni logistiche end-to-end, dalla preparazione dell’inventario in entrata alla gestione dei flussi di ritorno, diventa fondamentale per mantenere sotto controllo i costi operativi in un contesto di maggiore complessità.

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Come lavorare bene nella stagione dei resi

La finestra estesa dei resi è oramai da considerarsi come la nuova normalità per chi vende su Amazon durante il periodo natalizio. Resistere a questa realtà o lamentarsi della sua esistenza è controproducente. Di contro, la strategia vincente è certamente quella di accettarla come elemento strutturale del business. E, sulla base di questa, predisporre dei processi che la gestiscano efficacemente.

I venditori che

  • pianificano proattivamente per i resi di gennaio
  • ottimizzano le proprie inserzioni per ridurre i resi evitabili
  • allineano la propria catena logistica alla complessità del quarto trimestre

sono quelli meglio posizionati per catturare la domanda stagionale massimizzando al contempo la redditività netta.

L’obiettivo del seller è dunque quello di bilanciare l’aggressività commerciale necessaria per sfruttare il picco di vendite con la prudenza finanziaria che protegge i margini dall’erosione causata dai resi.

Un equilibrio non certo semplice, che spesso si raggiunge attraverso una combinazione di prevenzione, pianificazione e reattività:

  • prevenire i resi evitabili attraverso qualità e comunicazione
  • pianificare l’impatto finanziario di quelli inevitabili
  • reagire rapidamente ai pattern emergenti per migliorare continuamente le performance.

In un mercato competitivo come Amazon, sono proprio questi dettagli operativi a fare la differenza tra venditori che sopravvivono e quelli che prosperano durante la stagione più importante dell’anno!

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